sabato 13 luglio 2013

IO...CITTADINA DEL MONDO


Con il discorso che sto per iniziare(un po' lungo) susciterò sicuramente una marea di polemiche fra le poche persone che "mi leggeranno" (questo non è mia intenzione dato che voglio solo esprimere una mia opinione personale). Ero indecisa se parlare di questo argomento ma questa sera ho avuto "l'imput".
Ecco come...

Giovedì ero al mare con le bambine e ho fatto due incontri molto particolari. All'ombrellone di Sara, una mia amica, c'era Salin (credo si chiami così) e si chiacchierava del fatto che lui è cugino di Modu', un "ambulante" da cui mi servo da anni e con il quale ho parecchia confidenza. Mi ha colpito molto una cosa che ha detto Salin "Voi in Italia vi chiamate cugini, noi invece ci chiamiamo fratelli"
Che bello!!!
Dopo un po' ero sulla battigia a controllare Silvia che faceva il bagno e vedo venirmi incontro un ragazzo di colore, anche lui "ambulante". Mi da la mano, mi chiede come sto, mi chiede delle bimbe...insomma...che brutta figura...e' Ali', non l'avevo riconosciuto, quest'anno non l'avevo ancora incontrato.
Ci salutiamo, lui parte per il suo giro di lavoro e dice che tornerà a trovarmi nel pomeriggio.
Infatti nel pomeriggio lo vedo arrivare, gli dico di sedersi per riposarsi un po' anche se non posso offrirgli nulla perché il giorno prima e' iniziato il Ramadan. Parliamo proprio di questo, della difficoltà di affrontare la giornata senza cibo ma soprattutto senza acqua fino al tramonto.( il loro credo e' talmente forte che va oltre ogni sacrificio e questo e' degno di grande rispetto secondo me). Mi racconta della sua alimentazione in questo periodo, mi spiega alcune cose del Corano e poi riparte.
Nel corso di questi anni ho instaurato un bel rapporto con questi ragazzi, passano sempre per un saluto e non solo per vendere e io non manco mai di offrire loro un po' di frutta, un bicchiere d'acqua o un pezzo di schiacciata (naturalmente non nel mese del Ramadan)

La sera a casa riflettevo su questi incontri, sulla disponibilità e onesta' di Modu', sulla gentilezza ed educazione di Ali', sulla dolcezza di Kadim che mi manda i saluti da Viareggio (ha cambiato spiaggia) e tanti altri di cui non conosco il nome ma con i quali ho un rapporto di  cortesia (per non parlare dei ragazzi che conosco ormai da anni e che lavorano all'esterno dei supermercati in cui solitamente faccio la spesa)
Mi sono resa conto che il mio pregiudizio e' nei confronti delle persone "per male" indipendentemente dal colore della pelle o dalla nazionalità. Mi sono sentita cittadina del mondo.

Io sono una persona molto credente e praticante e sperimento continuamente che, sul cammino verso Dio, nulla succede mai a caso....infatti...
Riporto una parte del Vangelo(Luca 10, 25-37) della Messa a cui ho partecipato questa sera:
"Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 
Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». "
Don Lido nell'omelia ha  ricordato alcune parole di Papa Francesco a Lampedusa "Guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo “poverino”, e continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro........Siamo diventati una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del patire con la  globalizzazione dell’indifferenza!" e ha aggiunto "E' più comodo etichettare i bisognosi come furfanti, come disonesti piuttosto che prendersi la responsabilità di sentirli come fratelli"
Scusate ma sono orgogliosa di essere cittadina del mondo..

Ary






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